Molti sapranno già che la tiroide è la ghiandola più grande del nostro organismo e che la sua attività e le sue funzioni sono finalizzate al rilascio ormonale e per mettere in atto diversi meccanismi metabolici favorendo la funzionalità e lo sviluppo di molti organi interni, soprattutto del cervello. In caso di difficoltà o di disturbi della tiroide, si possono assumere alcuni integratori che servono a stimolare l’attività della tiroide in caso di ipo attività, oppure a ridimensionare ed equilibrare tali funzioni in caso di iper funzionalità. In genere quando la tiroide non funziona bene e funziona quindi poco, si tende ad accumulare peso poiché il metabolismo basale rallenta: siamo in condizioni di ipotiroidismo. In questo disturbo è essenziale assumere principalmente integratori a base di iodio ed in questa sezione vedremo perché.
Se la quantità di iodio che può utilizzare ed attivare la tiroide è adeguata la sintesi degli ormoni della tiroide avverrà correttamente. Ma se questo iodio è carente, possiamo stare tranquilli perché fortunatamente in natura ci sono tantissime fonti di iodio biodisponibili da cui poter attecchire sia attraverso l‘alimentazione che poi più facilmente mediante un’integrazione, che sicuramente è un metodo più immediato e semplice di tenere la situazione sotto controllo. In genere le fonti primissime di iodio sono quelle marine e quindi alghe, pesce e capperi. Oltre allo iodio poi ci sono altre componenti che servono a far funzionare bene la tiroide: queste sono il selenio per esempio che ha la funzione di trasformare la tiroxina in triiodotironina.
Iodio negli alimenti: dove si trova
Partiamo dal presupposto di sapere cos’è lo iodio e dove lo possiamo trovare: lo iodio è un micronutriente ed è presente nel corpo umano in una percentuale dell’1-2%, ma comunque non per questo poco importante. Se manca questo minerale, il corpo andrà incontro ad una serie di disturbi e difficoltà importanti anche molto fastidiosi come la tachicardia, la pressione bassa, stati depressivi e aumento ingiustificato di peso con problemi consequenziali anche sulla secrezione di insulina. Ci sono degli alimenti che lo contengono come abbiamo già detto, naturalmente ma proprio per questo non bisogna esagerare perché molti di questi alimenti sono da considerarsi stimolanti per la comparsa di alcune malattie come ad esempio il gozzo.
Le donne in gravidanza e che allattano dovrebbero normalmente assumere più iodio rispetto ad un adulto normale. Se l’assunzione di iodio è insufficiente la difficoltà e il disturbo che compare sarà tanto grave quanto più lungo è stato il periodo di mancanza dello iodio.
Frutta e verdura contengono iodio, pesce, crostacei, latte e carne ne contengono una buona quantità tanto da essere considerati importanti fonti di sostentamento e di nutrizione. Naturalmente maggiore è la varietà della dieta, maggiore è la possibilità di assicurarsi un buon quantitativo di iodio. Inoltre è bene precisare che all’interno delle pietanze per quanto sia consigliato di limitare il sale, in caso di ipotiroidismo, la quantità di sale da assumere deve essere moderata ma non nulla. E’ meglio poi usare il sale iodato per essere più sicuri di assumere iodio a sufficienza. .
Integratori di iodio: effetti sulla tiroide
Naturalmente è bene precisare che un eccesso di iodio non fa certamente bene e che se il limite viene superato, la tiroide ne sarà disturbata al punto da sfociare nel problema esattamente opposto: l’ipertiroidismo. Naturalmente se lo iodio assunto eccede nelle quantità in un breve lasso di tempo, il problema ed il rischio di ipertiroidismo verrà esasperato. Questo è bene precisarlo poiché prima di andare incontro a ipertiroidismo il corpo dovrebbe ricevere un eccesso continuo e costante di iodio per un bel periodo di tempo e senza sosta. Per avere un’idea su quale sia la quantità giusta giornaliera e quindi quella raccomandata oltre la quale sarebbe meglio non andare ci si attiene attorno ad un numero di 500-600 picogrammi al giorno. Dopo un’attenta valutazione medica, si può capire qual è esattamente la quantità da assumere per mantenersi su quel limite in base alla quantità prodotta dal proprio organismo.
Combinazioni fra integratori di iodio ed altri alimenti
Chi ha problemi di metabolismo e tiroide deve fare attenzione all’interazione che c’è fra alcuni alimenti e gli integratori di iodio. Ci sono infatti elementi che troviamo in natura e negli alimenti oppure in altri integratori che possono interferire nella capacità d’assorbimento degli ormoni assunti tramite terapia farmacologica per curare l’ipotiroidismo. Per esempio calcio e ferro potrebbero essere responsabili di un minore attecchimento della levotiroxina e quindi alimenti come carne e latticini dovrebbero essere mangiati lontano dall’assunzione di questi ormoni.
Per quanto riguarda l’assunzione di iodio e altri alimenti in genere i medici raccomandano di seguire diete ipocaloriche e leggere, nel senso di non esagerare con carne, latte e sale e di non esagerare con le fibre in quanto potrebbero anche queste compromettere il funzionamento e l’attecchimento dello iodio. Integrare lo iodio può essere un buon modo per contribuire al corretto funzionamento della ghiandola tiroidea, ma non possiamo pensare che questa sostanza sia consigliata o adeguata da sola a contrastare problemi di ipotiroidismo.